In programma per oggi presso il carcere di Civitavecchia il processo per direttissima ai danni di 12 attivisti e attiviste di Ultima Generazione che si trovano da martedì in carcere, “colpevoli” secondo l’accusa di aver bloccato per 30 minuti l’autostrada A12 presso Fiumicino, in un’azione di disobbedienza civile nonviolenta.
Altra udienza per un ennesimo processo ai danni del movimento per la giustizia climatica si è svolta questa mattina anche a Bologna. Imputati 3 attiviste-i di UG, che rischiano fino a 5 anni di carcere per aver causato 20 minuti di stop al traffico. Il processo è stato rinviato per la discussione al 18 gennaio. Questa mattina un presidio di solidarietà fuori dal Tribunale di Bologna. Oggetti di vita quotidiana (scarpe, pentole, mollette, mappe stradali) lasciati a terra e ricoperti di fango, davanti al Tribunale in via D’Azeglio, a simboleggiare i danni provocati dai cambiamenti climatici.
Attivisti e attiviste per il clima hanno sanzionato, sempre questa mattina, l’esterno della Basilica di San Marco a Venezia. Con un paio di estintori hanno lanciato contro le mura della chiesa del liquido misto a fango, esponendo poi uno striscione con lo slogan “Fondo Riparazione”. “Siamo qui per suonare l’allarme anti-incendio – hanno detto gli attivisti – Questa è una protesta non violenta. Venezia è una città che sta affondando perchè i nostri governi non hanno agito contro la crisi climatica. Oggi chi di voi è qui per fare le foto e vedere questa chiesa ha un privilegio. Siete gli ultimi che potranno vedere questa chiesa sopra il livello del mare”. Una turista francese che si trovava con la figlia piccola in piazza San Marco si è unita spontaneamente alla protesta.
Non hanno fatto nulla di male: non dovrebbero finire in carcere, anzi...